Da due millenni Virgilio è l’autore classico più ammirato, studiato e imitato. E il suo capolavoro, l’Eneide, con la sua straordinaria profondità e molteplicità di voci, continua a suscitare con i suoi antichi versi le nostre riflessioni sull’oggi.
Nella pagina https://www.aeneasroute.org/enea-leggere-ascoltare-osservare/ (a cui si accede dalla voce “Enea oggi”) la rotta di Enea è ora ripercorsa anche dal punto di vista letterario: ad alcune delle tappe del suo viaggio sono state infatti abbinate una o più testimonianze della letteratura del Novecento e di questi primi anni del Duemila. Il tutto in un difficile equilibrio tra informazione e divulgazione: i vari testi sono presentati con qualche agile spunto per la contestualizzazione e qualche minima indicazione per l’approfondimento, che, all’interno della bibliografia – sterminata – sulla fortuna dell’Eneide, privilegia i titoli più recenti.
Lungo questo affascinante viaggio letterario si scoprirà che nell’Eneide, da sempre nota come il poema del dolore e dei vinti, negli ultimi decenni si è cominciato a seguire anche il filo rosso di altri temi, di volta in volta legati al presente e all’attualità: dalla devastazione della guerra all’esilio e alla fuga da una patria non più abitabile, dalla ricerca di un’identità, non solo personale, talvolta irrimediabilmente perduta, all’attaccamento alle origini e ai familiari. Ogni scrittore o scrittrice guarda al mito di Enea dall’angolazione della propria esperienza personale, dei propri traumi e delle proprie mancanze, e di ciò che per la singola persona ha più contato, conta o conterebbe nella vita.
In fondo, “Virgilio ci accompagna”, secondo Giuseppe Ungaretti, “come uno dei fatti della nostra vita”. E Giorgio Caproni, innamorato dell’eroe virgiliano (e più volte presente in questo viaggio letterario), scriveva: “Enea sono io, siamo tutti”.
Filomena Giannotti