Enea oggi
ENEA OGGI
Natura e paesaggio lungo la Rotta di Enea
IL MONTE IDA
Il Monte Ida sorge nella zona Nord-Ovest della Turchia, a pochi chilometri di distanza dall’antica città di Troia. L’area ricade all’interno del Parco Nazionale Kazdağı, istituito nel 1994. Il Monte Ida raggiunge i 1.770 m sul livello del mare, costituendo il maggior rilievo della penisola di Biga, e l’area protetta occupa una superficie di circa 21.000 ettari (http://kazdagi.tabiat.gov.tr/). Il paesaggio è variegato, caratterizzato dalla presenza di differenti tipi forestali, vallate, corsi d’acqua e cascate. Il parco vanta una elevata biodiversità vegetale, ospitando oltre 800 taxa, incluse 32 specie endemiche dell’area (http://nationalparksofturkey.com/kazdagi-mount-ida-national-park/), come, ad esempio, Matthiola trojana, Asperula sintenisii, Thymus pulvinatus, Hypericum kazdaghense, Sideritis trojana, Armeria trojana, Centaurea athoa, Allium kurtzianum, Linum boissieri, presenti esclusivamente nella parte più in quota del rilievo (Ozturk et al. 2001), o l’albero endemico conosciuto come “Kazdağı Fir” (Abies nordmanniana subsp. equi-trojani). Anche la fauna è particolarmente ricca, in mammiferi, rettili e uccelli, e impreziosita dalla presenza di specie di mammiferi minacciati, come l’orso, il lupo e il capriolo (http://kazdagi.tabiat.gov.tr/).
PARCO NAZIONALE DI TROIA (TURCHIA)
Il Parco Nazionale Storico di Troia si trova nel distretto di Ezine; l’area è stata dichiarata Parco Nazionale nel 1996 e, successivamente, incluso nella lista dei siti UNESCO patrimonio dell’umanità a partire dal 1998 (https://whc.unesco.org/en/list/849/). Al di là del grande valore culturale del sito, l’area rappresenta un sito essenziale per la conservazione dell’ambiente naturale (https://www.troyexcavations.com/troia-tarihi-milli-parki/?l=en). Il paesaggio è caratterizzato da cinque tipi principali di vegetazione: macchia (formazione tipicamente mediterranea, composta essenzialmente da arbusti e cespugli), frigana (una particolare formazione risultante dalla distruzione della vegetazione a macchia e delle formazioni a pino calabro – Pinus brutia), foreste (dominate da Quercus ithaburensis subsp. macrolepis e Ulmus minor subsp. canescens), aree umide e dune costiere. Un grande interesse conservazionistico è legato alla presenza di alcune specie vegetali: Beta trojana var. trojana, inclusa nella lista di specie strettamente protette (Appendice 1) della Convenzione di Berna e rinvenuta nelle aree umide del Parco; Aethionema saxatile subsp. oreophilum, specie considerata in pericolo critico e rinvenuta esclusivamente nelle rovine dell’antica città di Troia; Verbascum syriacum e Carduncellus caeruleus var. dentatus, considerate specie vulnerabili (Mutlu 2011).ISOLA DI DELOS
Delos è una piccola isola delle Cicladi dove, secondo la mitologia greca, sarebbe nato il dio Apollo. L’isola è inclusa nella lista dei siti UNESCO patrimonio dell’umanità dal 1990 (https://whc.unesco.org/en/list/530/). L’arcipelago appartiene al cosiddetto “South Aegean Volcanic Arc” – SAVA (arco vulcanico dell’Egeo meridionale), considerato come una delle strutture geologiche più significative del Mar Mediterraneo, localizzato tra la placca tettonica africana e la micro-placca egeo-anatolica. Nonostante l’area non risulti protetta tramite l’istituzione di parchi naturali, l’arcipelago ospita ambienti interessanti e meritevoli, da un punto di vista naturalistico e paesaggistico, nonché una ricca flora e fauna, sia terrestri che marine. Nell’arcipelago delle Cicladi sono stati registrati, infatti, oltre 1600 taxa vegetali e, tra questi, circa il 9,4% (157 taxa) sono considerati endemici (Kougioumoutzis and Tiniakou 2014). Inoltre, queste isole rappresentano importanti siti per numerose specie di uccelli, sia stanziali che migratori (Magioris 1987).PARCO NAZIONALE DI BUTRINTO (ALBANIA)
La città albanese di Butrinto è un importante sito archeologico, facente parte dei siti patrimonio dell’umanità dell’UNESCO dal 1992 (https://whc.unesco.org/en/list/570/). L’area è stata dapprima dichiarata monumento culturale nel 1948; successivamente, nel 2003, il complesso di aree umide, inclusa la zona lagunare e l’area costiera di Butrinto – Cape Stillo – sono state dichiarate Zona Ramsar e Parco Nazionale (Categoria II delle categorie di gestione delle aree protette secondo la IUCN – Unione Internazionale per la Conservazione della Natura). Il Lago di Butrinto, una laguna tettonica di circa 1600 ettari, costituisce un’area umida fondamentale per la conservazione di flora e fauna e rappresenta un importantissimo sito di alimentazione e nidificazione per numerose specie di uccelli. Tra le piante, l’area ospita varie specie considerate rare, come Alkan corcyrensis, Limonium anfracium, Scobiosa epirota. Per quanto riguarda la fauna, numerose specie di anfibi, rettili, uccelli e mammiferi vivono nell’area del Parco, incluso il lupo. Inoltre, il Parco Nazionale di Butrinto è il solo sito in Albania dove possono essere rinvenute specie come la rana dell’Epiro (Pelophylax epeiroticus) o i boa delle sabbie (Eryx sp.) (https://www.expoaus.org/al/parku-kombetar-i-butrintit-uso12).SITO ARCHEOLOGICO DI CARTAGINE (TUNISIA)
Localizzato nel Golfo di Tunisi, Cartagine è un esteso sito archeologico. La città di Cartagine è stata una metropoli della civiltà Punica in Africa, fondata alla fine del nono secolo a.C. L’area fa parte, dal 1979, dei siti patrimonio dell’umanità dell’UNESCO ed occupa una superficie di circa 600 ettari (https://whc.unesco.org/en/list/37/). Al di là dell’inestimabile valore culturale, la città ospita alcune aree umide che sono essenziali per la valorizzazione dell’interesse naturalistico del sito. Le principali aree umide sono rappresentate dalla Sebkha Ariana, un lago permanente con acque da salmastre a saline, incluso tra i siti umidi di interesse nazionale, e il lago di Tunisi, un grande lago salmastro permanente. Qui svernano importanti popolazioni di anatre (Azafzaf 2001). Nel lago di Tunisi sorge l’isola Chikly, una riserva naturale che ospita migliaia di uccelli: in inverno sono presenti i fenicotteri, mentre durante la stagione estiva l’isola è frequentata dal fraticello (Sterna albifrons), pivieri, gabbiani e garzette (Egretta garzetta), che sono diventate il simbolo dell’isola.PARCO NAZIONALE DEL CILENTO, VALLO DI DIANO E ALBURNI (ITALIA)
Parco Cilento, Vallo di Diano e Alburni è un Parco Nazionale, Riserva della Biosfera (MAB – Man and the Biosphere) dell’UNESCO dal 1997 e geoparco UNESCO dal 2010, situato in Italia meridionale. L’area ospita un gran numero di geositi ed è caratterizzato da bassi rilievi dolomitici che ospitano tipiche strutture carsiche, come grotte e doline (http://www.unesco.org/new/en/natural-sciences/environment/ecological-sciences/biosphere-reserves/europe-north-america/italy/cilento-and-vallo-di-diano/). I siti della rete Natura 2000 occupano una superficie di circa 120 ettari (il 65% dell’intero Parco), con 28 Siti di Interesse Comunitario (SIC) e 8 Zone di Protezione Speciale (ZPS). Tra le specie animali, meritano una menzione speciale la lontra, il lupo appenninico, la lepre italica (recentemente elevata al rango di specie) e il gatto selvatico. La flora è impreziosita dalla presenza della primula di Palinuro (Primula palinuri),un relitto glaciale endemico di alcune aree costiere Tirreniche dell’Italia meridionale, nonché di Genista cilentina e Soldanella sacra, due endemismi del Parco, e Minuartia moraldoi, specie rara identificata di recente (http://www.cilentoediano.it/en/man-and-the-biosphere-mab).
TENUTA PRESIDENZIALE DI CASTELPORZIANO (ITALIA)
La Tenuta Presidenziale di Castelporziano sorge vicino Roma e all’interno di una più ampia area protetta rappresentata dalla Riserva Naturale Statale del Litorale Romano, istituita nel 1996. La Tenuta Presidenziale si estende su una superficie di circa 6 ettari e include numerosi terreni di caccia storici (https://palazzo.quirinale.it/residenze/c_porziano_en.html). L’area ospita due Siti di Interesse Comunitario (SIC). Il primo è legato agli ambienti costieri ed è caratterizzato dalla presenza di numerosi habitat considerati prioritari a livello europeo (Direttiva Habitat 92/43/EEC), come dune con vegetazione annuale o perenne, matorral e praterie umide. Il secondo SIC fa riferimento, invece, ai querceti igrofili ed è caratterizzato dalla presenza di due habitat prioritari, denominati rispettivamente “Percorsi substeppici di graminacee e piante annue dei Thero-Brachypodietea” e “Stagni temporanei mediterranei” (http://vnr.unipg.it/habitat/). Questi habitat ospitano specie animali altrettanto rilevanti e protette a livello europeo, come Emys orbicularis (testuggine palustre europea), Testudo hermanni (testuggine di Hermann) e Triturus carnifex (tritone crestato italiano).
ANTICA LAVINIUM (ITALIA)
Il sito archeologico Antica Lavinium, a pochi chilometri di distanza da Roma, ospita un vasto Sito di Interesse Comunitario incluso nella rete Natura 2000 (Direttiva Habitat 92/43/EEC) che copre una superficie di circa 48 ettari. La designazione di tale sito è legata alla presenza dell’habitat prioritario identificato dal codice “5230* Matorral arborescenti di Laurus nobilis” (http://vnr.unipg.it/habitat/cerca.do?formato=stampa&idSegnalazione=94). Tali formazioni sono caratterizzate dalla dominanza dell’alloro negli strati superiori e questa tipologia di vegetazione, che occupa una superficie di circa 15 ettari, risulta particolarmente meritevole di conservazione, trattandosi di una formazione residuale che, nel resto d’Italia e d’Europa, va via via divenendo sempre più rarefatta (http://www.regione.lazio.it/binary/rl_main/tbl_documenti/AMB_DGR_159_14_04_2016_Allegato1.pdf). L’interesse botanico del sito è anche legato alla presenza di specie rare o comunque poco comuni per la Regione Lazio (ad esempio, Fraxinus excelsior, Quercus petraea e Melica minuta). Rilevanti sono, altresì, le formazioni a bagolaro (Celtis australis), rare e scarsamente documentate a livello nazionale ed internazionale. Infine, una menzione speciale meritano alcuni individui monumentali per le loro dimensioni, come il caso di alcuni individui di Quercus suber (sughera) e bagolaro.CASTRO (ITALIA)
La città di Castro (Puglia, Italia meridionale), ospita una Zona di Protezione Speciale (ZPS) denominata “Parco delle Querce di Castro”, una rigogliosa formazione a lecci (Quercus ilex) estesa per una superficie di circa 5 ettari (https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2018/04/09/18A02342/SG). L’area è inserita nel contesto più ampio del “Parco Naturale Regionale Costa Otranto – S. Maria Leuca – Bosco Tricase”, che protegge oltre 50 chilometri di costa e 3200 ettari di territorio (http://www.parks.it/parco.costa.otranto/index.php). Il Parco ospita cinque Siti di Interesse Comunitario (SIC), inclusi pendii calcarei, scogliere con vegetazione mediterranea (e specie endemiche del genere Limonium), querceti sempreverdi, formazioni a Quercus macrolepis (quercia vallonea) e cave marine sommerse e semi-sommerse. La flora è impreziosita da numerosi endemismi, come Centaurea leucadea, Aurinia leucadea, Ephedra campylopoda (con la sua unica presenza in Italia) e la rarissima Vicia giacominiana (http://www.parcootrantoleuca.it/).
TRAPANI (ITALIA)
Localizzata nel Nord-Ovest della Sicilia, Trapani si affaccia sul Mar Tirreno. All’interno del territorio comunale ricadono quattro Siti di Interesse Comunitario (SIC) (http://www.parks.it/regione.sicilia/index.php?prov=TP). Le “Saline di Trapani” rappresentano una delle ultime, essenziali, aree umide costiere della Sicilia; l’area ospita un importante endemismo della flora, Calendula maritima, e rappresenta il collegamento tra il continente europeo e quello africano nelle rotte degli uccelli migratori (http://www.salinenatura.it/). Il secondo SIC è rappresentato dalle “Saline dello Stagnone”, la più grande area lagunare della Sicilia, con una superficie che supera i 2000 ettari (http://www.trapani-sicilia.it/saline.htm). Il SIC “Marausa: Macchia a Quercus calliprinos” costituisce una piccola cenosi di grande valore botanico, grazie alla presenza della quercia israeliana: tali formazioni, un tempo abbondantemente distribuite lungo le coste occidentali e meridionali della Sicilia, sono oggi quasi completamente scomparse a causa della forte antropizzazione di queste aree (Formulario Standard Natura 2000 – http://www.wwfpreola.it/download/sic/ita010012.pdf). Infine, il SIC “Montagna Grande di Salemi”, sebbene soggetto a forti alterazioni legate alla presenza dell’uomo, mostra un notevole interesse faunistico e floristico, con la presenza di numerose specie vegetali endemiche e orchidee (Formulario Standard Natura 2000 – https://natura2000.eea.europa.eu/Natura2000/SDF.aspx?site=ITA010023).
CUMA (ITALIA)
Il sito archeologico dell’acropoli di Cuma è localizzato nel comune di Pozzuoli, vicino Napoli, in Italia meridionale. Nei pressi dell’area archeologica, lungo la costa, sorge la Riserva Naturale “Foce Volturno Costa di Licola”. La Riserva occupa una superficie di 1,540 ettari ed è stata istituita nel 1993 (http://www.parks.it/riserva.foce.volturno.licola/par.php). L’area ospita numerosi habitat, incluso il lago Patria, zone costiere, aree umide e pinete e rappresenta un importante sito per l’avifauna. E’ particolarmente interessante la presenza di numerose specie di uccelli migratori, come il martin pescatore (Alcediniae) o l’airone cinerino (Ardea cinerea). Il paesaggio è caratterizzato dalla tipica vegetazione mediterranea, con formazioni di macchia alternate a pinete.
Bibliografia
Azafzaf, H. (2001). White-headed Ducks in Tunisia. Nature, 141, 020.
Kougioumoutzis, K., & Tiniakou, A. (2014). Ecological factors driving plant species diversity in the South Aegean Volcanic Arc and other central Aegean islands. Plant Ecology & Diversity, 8(2), 173–186.
Magioris, S. N. (1987). Check-list of the bird species have been observed in Cyclades, Aegean-Greece, during 19th and 20th century. Ecologia mediterranea, 13(1), 15-22.
Mutlu, B. (2011). Plant wildlife and threatened vascular flora of Truva (Troy) national park, Turkey. Hacettepe J. Biol. &Chem, 39(1), 45-50.
Ozturk, M., Uysal, I., Karabacak, E., & Celik, S. (2011). Plant species microendemism, rarity and conservation of pseudo-alpine zone of Kazdaği (Mt. Ida) national park-Turkey. Procedia-Social and Behavioral Sciences, 19, 778-786.